Coronavirus, il parto non è fonte di contagio per il neonato. Ecco lo studio.

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Le Società scientifiche dei neonatologi, pediatri, ginecologi, ostetriche e anestesisti rianimatori insieme all’Istituto superiore di sanità, hanno creato un Gruppo di lavoro multidisciplinare per promuovere un’informazione univoca sulla Covid-19 per le donne in gravidanza, parto e allattamento, basata sui più recenti aggiornamenti della letteratura scientifica.

L’elenco delle principali evidenze scientifiche raccolte:

1) Gli esperti raccomandano alle donne sane in gravidanza di attenersi alle azioni di prevenzione primaria valide per tutta la popolazione, che prevedono l’igiene frequente e accurata delle mani, l’attenzione a evitare il contatto con soggetti malati o sospetti, il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, secondo quanto indicato dal Ministero della Salute. Il tampone va effettuato solo in presenza di sintomi conclamati;
2) Ad oggi non sono state raccolte evidenze a supporto di una trasmissione verticale, da madre a feto, del virus Sars-Cov-2. Inoltre, la gravidanza e il parto, al contrario di quanto osservato per l’influenza H1N1 e per la Sars, non sembrano aggravare il decorso sintomatologico, né il quadro della polmonite virale;
3) Ad oggi non esistono indicazioni a eseguire il taglio cesareo d’elezione, cioè non motivato da altre cause, per le donne con sospetta infezione da Sars-CoV-2 o affette da Covid-19. La scelta dipende dalle condizioni cliniche della donna, dall’età gestazionale e dalle condizioni fetali. Si raccomanda una gestione multidisciplinare del parto che, oltre ai ginecologi e agli specialisti di medicina materno-fetale, preveda il coinvolgimento di ostetriche, anestesisti, intensivisti, virologi, microbiologi, neonatologi e specialisti in malattie infettive;
4) Il latte materno, in base alle attuali evidenze scientifiche, non viene ritenuto veicolo di trasmissione del virus da donne affette da Covid-19. Secondo le indicazioni dell’Oms, la madre può continuare ad allattare, considerati i benefici dell’allattamento e il ruolo insignificante del latte materno nella trasmissione di altri virus respiratori. Per ridurre il rischio di trasmissione al neonato, si raccomanda l’adozione delle procedure preventive come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. In caso di gravi condizioni cliniche materne può essere raccomandata la temporanea separazione della madre dal neonato. Quando possibile, è raccomandato usare latte materno spremuto.

Gli studi scientifici su Covid-19 e gravidanza attualmente disponibili riguardano un campione di donne numericamente ancora limitato, che rende necessario un monitoraggio continuo delle nuove evidenze, per indirizzare la pratica clinica dei professionisti e operatori sanitari. Fondamentale, avvertono gli esperti, resta l’impegno delle donne a seguire le raccomandazioni del Ministero della Salute.
«Abbiamo accolto con soddisfazione la disponibilità delle società scientifiche dell’area materno-infantile a collaborare con l’Iss per garantire una sistematica disamina della letteratura scientifica e dei documenti prodotti dalle agenzie governative internazionali sul Covid-19, al fine di promuovere il miglior approccio assistenziale possibile alle donne in gravidanza e nel puerperio», afferma Serena Donati, direttore del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell’Iss, che coordina il progetto insieme alla dr.ssa Angela Giusti, Centro nazionale di Prevenzione delle malattie e di Promozione della salute – «Lavoriamo con grande impegno, Istituzioni e società scientifiche insieme, per tutelare la salute di donne e neonati in questa fase di grave emergenza sanitaria».
Le altre Società scientifiche aderenti al Gruppo di lavoro sono: la Sin (Società italiana di neonatologia), Simp (Società italiana di medicina perinatale), Sip (Società italiana di pediatria), Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri), Agui (Associazione ginecologi universitari italiani), Siaarti (Società italiana di anestesia anelgesia rianimazione e terapia intensiva), Fnopo (Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica).

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