Allattamento, in Italia oltre 4.000 baby pit stop e ora arriva ddl

Allattamento

Quattro gli articoli del provvedimento, ecco cosa prevedono

– Allattare al seno, quando si è fuori casa e in pubblico, spesso risulta complicato e scomodo, considerando anche le richieste dei neonati a orari imprevisti, o addirittura sconveniente e rischioso. Per questo motivo sono sempre di più gli spazi offerti da negozianti ed enti pubblici in cui è possibile allattare in tranquillità. In Italia sono oltre 4.000 i ‘Baby Pit Stop‘ nati dal 2004 a oggi, 1.000 realizzati da Unicef, dove, in un ambiente protetto e accogliente si può allattare, cambiare il pannolino e scaldare la pappa. Per trovare il Baby Pit Stop più vicino bisogna collegarsi, attraverso lo smartphone, all’apposita app Babypitstoppers. Oggi questi luoghi per allattare nascono su iniziative spontanee, ma in futuro potrebbero essere istituzionalizzati.

Sono quattro infatti gli articoli inseriti nel disegno di legge per l’istituzione di aree attrezzate per l’allattamento al seno da parte delle Regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, presentato da Raffaele Mautone, senatore M5s, e pubblicato nel notiziario del sito della Società italiana di Pediatria (Sip). Nel primo articolo si evidenzia l’importanza dell’allattamento naturale “come momento di cura di un bisogno primario, di crescita affettiva e di promozione della salute infantile”. Nel secondo articolo vengono definiti i criteri e i principi direttivi per la creazione di spazi accoglienti e dedicati, tanto all’interno di strutture deputate all’infanzia come gli asili, quanto in spazi pubblici e commerciali, come già avviene in alcune città italiane dove si sta realizzando l’esperienza dei ‘Baby Pit Stop’. Nei restanti due articoli si elencano le sanzioni pecuniarie (fino a 1.000 euro di multa per i soggetti che omettono di dotarsi delle aree attrezzate) e le disposizioni finanziare (dall’ attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica).

“Allattare al seno – spiega il senatore – è un gesto semplice e naturale che tutte le mamme dovrebbero poter fare ovunque, ma che a volte risulta difficile. I principali vantaggi dell’allattamento al seno rispetto a quello artificiale sono: riduzione della morbosità per mortalità per malattie infettive, soprattutto in condizioni igienico-sanitarie precarie; riduzione dell’allergia al latte vaccino; riduzione della frequenza dell’obesità, dell’ipertensione e dell’ipercolesterolemia nell’adulto; riduzione dell’incidenza dell’enterocolite necrotizzante”.

Fonte.